Recensione Ne pas se pencher au dehors
Dettagli prodotto
Editore: Eclissi (30 aprile 2017)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 140 pagine
ISBN-10: 8899505225
ISBN-13: 978-8899505226
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Cenni sull’autore
Eugenio Giudici dopo gli studi di Architettura, lavora per dieci anni come pubblicitario. Entra nel mondo della moda, collaborando con Trussardi, Cerruti, Jil Sander, Helmut Lang e viaggia in Cina, Francia, Germania, Usa. Unisce la responsabilità di manager industriale alla sua passione di “raccontare storie”. È stato finalista al xxv Premio Calvino con Piccole Storie edito da Antigone. Ha in seguito pubblicato il thriller storico L’ultimo Galeone edito da Castelvecchi. Anna Senzamore è stato il primo giallo della serie Suite Di Matteo.
Sinossi ufficiale
Maggio 1932. Il neo promosso commissario Di Matteo è trasferito a Genova. Prende il treno da Milano per raggiungere la nuova sede. Nello scompartimento numero 5 i compagni di viaggio amano chiacchierare, soprattutto le sorelle Tonini con i loro cagnolini Milla e Dindìn. Superato un momento di fastidio, Saro comincia a seguire con interesse la vicenda che raccontano.
È una narrazione a quattro voci perché ai discorsi partecipano anche un mite cappellaio e un bravissimo ingegnere, e tutti abitano nello stesso palazzo di via Lanzone. Rivive così la bella storia d’amore tra Arnaldo e la dolce Mina Sailetto che ha appena avuto un bambino. E domani si va al battesimo. Saro Di Matteo ascolta, deduce e non è tranquillo… La sua prima notte a Genova porta consiglio. Sul filo di una scrittura agile e dialogante questo giallo si legge d’un soffio, che par quasi di stare con i passeggeri dello scompartimento numero 5 e nei pensieri del commissario, fissati dai cagnolini delle sorelle Tonini che non possono parlare, ma la sanno lunga.
Recensione
Dopo Anna Senzamore, torna Eugenio Giudici con un altro romanzo dal titolo “Ne pas se pencher au dehors” (E’ pericoloso sporgersi), un giallo che rispolvera il manuale del classico genere con una lettura leggera e piacevole. Lo stile adottato contraddistingue particolarmente lo scrittore.
Ritroviamo così il giallo deduttivo e mi immagino il buon Saro Di Matteo con i baffetti e i capelli impomatati, a far pensare al celebre investigatore belga Hercule Poirot, perché le cellule grigie funzionano fin troppo bene ad entrambi.
Si tratta di una lettura molto apprezzata e di buon gusto per gli amanti del giallo classico, che non verranno sicuramente delusi se dedicheranno alcune ore a concedersi e a lasciarsi trasportare da questo romanzo stilisticamente perfetto.
Dario Brunetti
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