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Tonino Miccichè sarai ricordato

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Tonino Miccichè sarai ricordato

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Chi è Tonino Miccichè?

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Tonino Miccichè

Antonino Miccichè, affettuosamente conosciuto come Tonino, nacque il 6 aprile del 1950 a Pietraperzia, incantevole borgo della provincia di Enna. Egli fu uno dei tanti giovani del Sud che, con ardore e speranza, migrarono a Torino nel settembre del 1968, in cerca di un futuro migliore. Dopo aver svolto vari lavori, all’alba degli anni Settanta, trovò impiego alla Fiat.

 

In breve tempo, divenne quella che allora si definiva un ‘“avanguardia interna”, un faro luminoso che guidava le lotte operaie e i cortei, che come impetuosi torrenti, irrompevano dentro e fuori la fabbrica.

L’impegno di Tonino, divenuto fervente militante di “Lotta Continua”, conquistava approvazione oltre il “posto di lavoro”. Pochi giorni dopo una manifestazione antifascista brutalmente repressa dalla polizia con spari che ferirono molti manifestanti, nel gennaio del 1973, Tonino fu arrestato e incarcerato per diversi mesi.

La questura, che accusava lui e altri di tentato omicidio, fu smentita grazie a una vasta mobilitazione che coinvolse anche il “Comitato antifascista” di Torino. Tuttavia, per Tonino, le porte della fabbrica si chiusero irrevocabilmente.

La sua generosa militanza lo condusse a essere in prima linea nelle lotte per il diritto alla casa. Presto divenne per tutti “Il sindaco della Falchera”, dal nome del quartiere dove “Lotta Continua” promosse una delle più significative e vittoriose lotte a livello nazionale.

La sera del 17 aprile, a Torino, il destino crudele strappò alla vita l’immigrato siciliano Tonino Miccichè, un uomo di appena 25 anni, ex operaio della Fiat, licenziato dopo un ingiusto arresto. Dirigente appassionato di Lotta Continua, Tonino fu colpito alla testa da un proiettile sparato da Paolo Fiocco. E così, si spense  un’anima ardente e combattiva, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di coloro che ebbero l’onore di conoscerlo e di lottare al suo fianco.

Fonte: Ugo Maria Tassinari

Chi è Angelo Maddalena?

Angelo Maddalena
Angelo Maddalena

Angelo Maddalena, nato nel 1972 nella pittoresca cittadina di Pietraperzia (EN), incarna l’essenza dell’artista e del viaggiatore moderno. Laureatosi nel 1997 presso l’Università Cattolica di Milano, con una tesi illuminante sulla produzione letteraria dei figli degli emigrati italiani in Belgio negli anni Cinquanta, Angelo ha iniziato la sua carriera come esperto esterno in progetti scolastici, prima di abbracciare pienamente le sue passioni per la scrittura, la musica e il viaggio.

Dopo aver pubblicato i suoi primi libri tra il 2003 e il 2005, Angelo ha proseguito il suo cammino artistico cantando in numerosi spazi teatrali in Italia e all’estero, toccando terre come Francia, Belgio e Algeria.

Dal 2007, ha intrapreso l’autoproduzione di monologhi teatrali, plasmati dall’esperienza e dallo stile da cantastorie acquisiti nei numerosi festival di artisti di strada e nei teatri tra il 2003 e il 2007.

Ljuba Scudieri lo ha definito un “cantastorie moderno”, riconoscendo in lui uno dei rari esempi di teatro popolare. L’arte di Angelo si fonda sulla narrazione della realtà, talvolta arricchita da una pratica militante e mai ideologicamente rigida o eccessivamente politicizzata.

Dal 2004, oltre a incantare le strade con il suo canto, Angelo ha aperto il canale dell’arte di strada attraverso ritratti estemporanei ad acquerello. Nel 2013, ha iniziato ad autoprodurre una serie di diari di viaggio, romanzi brevi, testi dei suoi monologhi e altre narrazioni, dimostrando una prolifica vena creativa.

Dal 2016, Angelo ha iniziato a integrare disegni, fumetti, acquerelli e testi, culminando nella produzione dei quattro “carnet de voyages” con CD allegati. Questi carnet sono un inno alla sua visione artistica, un mosaico di esperienze vissute e racconti che celebrano la bellezza del mondo e la profondità dell’animo umano.

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Grazie all’attivismo e alla sensibilità sociale della “Casa del Popolo” di Messina in relazione al diritto alla casa, il 29 giugno 2024, alle ore 20:00, ha avuto luogo l’esordio siciliano della narrazione teatrale “Tonino Miccichè… sarai ricordato”, scritta e interpretata da Angelo Maddalena.

Angelo Maddalena pubblico cdp
Angelo Maddalena con il pubblico della “Casa del Popolo” di Messina

La narrazione teatrale di Maddalena ha coinvolto i presenti con la peculiare capacità che contraddistingue il noto cantastorie. Egli crea una condivisione inclusiva e accogliente, talvolta così impattante a livello emotivo che il pubblico si immerge spontaneamente nell’esposizione teatrale, inserendosi “erroneamente” e genuinamente come parte dello spettacolo.

Personalmente, considero questa esperienza arricchente e degna di lode per la condivisione empatica che suscita. La rappresentazione teatrale di Angelo Maddalena si è svolta in un contesto libero dagli schemi convenzionali e canonici. Ho percepito una partecipazione con meno maschere e più persone autentiche.

Di seguito un ulteriore approfondimento condiviso con il cantastorie contemporaneo Angelo Maddalena:

Perché raccontare ancora la storia di Tonino Micciché?

“Quando ho scritto il romanzo storico “Agitatevi con calma”, che racconta di socialisti siciliani (a volte anche martiri), ispirato a mio nonno Angelo, un mio coetaneo di Perugia mi fece capire l’importanza di quella narrazione, dicendomi che non pensava che in Sicilia fossero esistiti socialisti che hanno lottato fino alla morte. Pensava che tutti quelli che hanno lottato in Sicilia fossero stati ammazzati o comunque eliminati. In particolare, si riferiva alla vicenda del giornalista dell’Avanti che, nel 1954, fa un reportage e riesce a far chiudere una pasticceria di Palermo gestita da Lucky Luciano e don Calogero Vizzini, che esportava eroina nascosta dentro i confetti! Quel giornalista, secondo lui, avrebbe dovuto essere matematicamente eliminato, e invece no!

Anche quando ho fatto una prova del monologo “Tonino Micciché sarai ricordato”, un regista di un teatro di Perugia mi ha detto che nel suo immaginario in Sicilia ci sono quasi soltanto mafiosi e non immaginava ci fossero operai che hanno lottato con altri operai, a Torino come altrove. È per questo motivo che mi sento spinto a ridare dignità a una memoria cancellata e disprezzata, mal raccontata e sepolta, partendo dalla vicenda di Tonino Miccichè.”

In merito all’osservazione presente nella narrazione, in cui è sottolineata l’importanza del linguaggio e quanto esso sia stato strumentalizzato e manipolato da alcuni media, politici e governanti, le chiedo: quando ha iniziato a percepire questo cambiamento e quali sono le strumentali intenzioni comunicative?

“Ho avvertito la strumentalizzazione del linguaggio soprattutto negli anni ’90. Riscontravo un cambiamento nell’utilizzo delle terminologie rispetto a contesti, situazioni e categorie di persone diverse. Ad esempio, ciò che prima era denominato ‘sfruttato’ o ‘oppresso’ in relazione ai diritti dei lavoratori e di alcune classi sociali, mutava in ‘disagiato’ o ‘sfortunato’.

È conseguenziale che sostituendo i termini cambiano sia il significato, sia il significante. Credo che questa strumentalizzazione del linguaggio miri a quietare e appiattire le coscienze civili e sia uno strumento di condizionamento incisivo nella coscienza collettiva del popolo.”

Fare memoria, oltre a tenere in vita l’eredità di persone come Tonino Miccichè, è anche un modo per ripristinare e favorire un utilizzo autentico del linguaggio idoneo a questioni che rischiano di diventare poco comprensibili per molti cittadini spesso bombardati dalla propaganda e dalla manipolazione comunicativa?

“Assolutamente sì. Uno dei motivi per cui ho scelto il mio stile di narrazione teatrale è condividere pathos ed emozioni in modo empatico, diretto e autentico, prestando cura nella selezione di termini evocativi per trasmettere autenticità.”

Angelo Maddalena è in tournée in Sicilia e Calabria per presentare, oltre che il suddetto monologo teatrale, anche il suo nuovo libro dal titolo Eremo e laura, un sentiero laico rivolto a Oriente (edizioni Sikè), per approfondire il suo percorso di libri e monologhi teatrali militanti, si veda: “Amico treno non ti pago” (eris edizioni), che è anche un monologo teatrale, visibile qui:

Angelo Maddalena

Puoi acquistare il libro “Amico treno non ti pago. Perché ho viaggiato senza pagare il biglietto” dello scritto Antonio Maddalena su → amazon

Continua a leggere la nostra rubrica “Libero Comunicatore”

Guarda anche il racconto teatrale di e con Angelo Maddalena “Tonino Miccichè sarai ricordato”

 

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