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    Recensione Un indovino mi disse

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    Chi è Tiziano Terzani?

    Recensione Un indovino mi disse
    Tiziano Terzani

    Tiziano Terzani, scrittore capace con le sue opere di avere grande risonanza nel mondo culturale italiano e mondiale, nasce a Firenze il 14 settembre 1938. Laureatosi con lode in Giurisprudenza nel 1962 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, frequentata grazie a una borsa di studio, tre anni dopo viene inviato in Giappone dall’azienda Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali.

     

    Consegue poi un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York, seguendo corsi di storia e lingua cinese. Dai primi anni ’70 è corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco “Der Spiegel”. Esce nel 1973 il suo libro “Pelle di Leopardo”, dedicato alla guerra in Vietnam. 

    Nel 1979, dopo quattro anni passati ad Hong Kong, si trasferisce con la famiglia a Pechino: per comprendere meglio la realtà cinese viaggia visitando città e paesi chiusi agli stranieri, facendo frequentare ai suoi figli la scuola pubblica cinese.

    Il suo libro successivo è “Holocaust in Kambodsch” (1981) dove Terzani racconta il suo viaggio in Cambogia, a Phnom Penh, dopo l’intervento vietnamita.

    Viene espulso dalla Cina nel 1984 per “attività controrivoluzionarie”: racconta il suo dissenso in “La porta proibita”.

    Durante il 1985 risiede ad Hong Kong, poi si trasferisce a Tokyo dove rimane fino al 1990.

    Intanto collabora con diversi quotidiani e riviste italiane (“Corriere della Sera“, “La Repubblica“, “L’Espresso”, “Alisei”) e con la radio e tv svizzera in lingua italiana insieme a Leandro Manfrini.

    Sul crollo dell’impero sovietico pubblica nel 1992 “Buonanotte, Signor Lenin“: il libro viene selezionato per il “Thomas Cook Award”, il premio inglese per la letteratura di viaggio.

    Nel 1994 si stabilisce in India assieme alla moglie Angela Staude, scrittrice, e ai due figli.

    Nel 1995 viene pubblicato “Un indovino mi disse”, cronaca di corrispondente in Asia che per un anno ha vissuto senza mai prendere aerei: questo lavoro diventa un vero e proprio bestseller. 

    Fonte: Biografie online

    Qual è la trama del libro Un indovino mi disse?

    Nella primavera del 1976 un vecchio indovino cinese avverte Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni il grande giornalista non dimentica la profezia, ma anzi la trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diventa così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto, e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. Dopo oltre vent’anni di «viaggio» e oltre un milione di copie vendute, lette, rilette, prestate e regalate, “Un indovino mi disse” continua a parlarci con voce sempre nuova e avvincente.

    Di cosa parla il libro Un indovino mi disse di Tiziano Terzani?

    Terzani, scrittore e giornalista, in questa autobiografia racconta del suo anno trascorso in Asia. Essa è approfondita da una raccolta di notizie storiche relative a tale paese, a persone e a luoghi da egli frequentati. Molte frasi del libro Un indovino mi disse sono suggestive, altre sono esplicative!  << Fu una splendida decisione e l’anno 1993 è finito per essere uno dei più straordinari che io abbia passato: avrei dovuto morire e sono rinato>> (Terzani T., Un indovino mi disse, 1998,).

    Fu proprio così, dalla profezia di un indovino cinese, il quale metteva l’autore in guardia circa il prendere aerei durante l’intero anno 1993, Terzani, dieci anni dopo, si trovò a decidere se dar credito o meno a quella profezia, e come è ben noto, Tiziano ha scritto Un indovino mi disse. Ciò lo porterà a intraprendere questo “viaggio”, sia interno che esterno, immergendosi in toto in un contesto diverso dalla nostra realtà “occidentale”. Il lettore avrà l’occasione di cogliere delle differenze culturali e spirituali tra mondo orientale e mondo occidentale.

    Durante il corso della lettura, risulterà inevitabile intuire come l’autore si lasci coinvolgere da queste disuguaglianze, al fine di approfondire una moltitudine di differenze, che permetteranno così al lettore di “toccare con mano” aspetti religiosi, culturali e sentimentali. Aspetto che affascina l’autore, ma anche un lettore curioso, è l’interesse per la chiaroveggenza e di come egli sfiderà i responsi dei numerosi indovini da lui stesso consultati nel corso del viaggio che affronterà per ovvi motivi lavorativi. Inoltre, alla fine del libro,

    Terzani si lascerà coinvolgere anche dell’esperienza della meditazione e del buddhismo. La descrizione degli ambienti asiatici è dettagliata così da arricchire la conoscenza del lettore. La stesura fluente e il ritmo incombente del testo, favoriscono la lettura mantenendo così un andamento costante.

    È un’autobiografia piacevole, scorrevole e interessante per un lettore che ha voglia di “toccare con mano” una realtà lontana e talvolta anche ignorata.

    Marco Schifilliti

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    Approfondisci con l’intervista a Tiziano Terzani: YouTube Un indovino mi disse

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