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    Recensione La vita oltre la vita

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    Recensione la vita oltre la vita

    Recensione La vita oltre la vita

    Dettagli prodotto

    Editore ‏ : ‎ Corbaccio; 4° edizione (4 luglio 2019)

    Copertina flessibile ‏ : ‎ 176 pagine

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    Sinossi ufficiale

    Con una prefazione di Eben Alexander, a quarant’anni della prima edizione viene ripubblicato il libro di Raymond Moody, che ha milioni di lettori in tutto il mondo. Raymond Moody è il «padre» della moderna teoria sulle esperienze di premorte e il suo “La vita oltre la vita” ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo alla morte, a ciò che essa significa e al fine ultimo della nostra vita.

    Apparso la prima volta nel 1975, La vita oltre la vita raccoglie decine di testimonianze di persone che sono uscite da uno stato di «morte clinica» e che hanno raccontato con le loro parole che cosa c’è oltre la morte e come da quel momento la loro esistenza è spiritualmente cambiata.

    Con i suoi studi pioneristici Raymond Moody ha ispirato un nuovo modo di intendere la scienza, la filosofia e la religione, e ha dato l’avvio a ricerche nuove sulla vita, sulla morte e sul significato dell’esistenza umana.

    Recensione

    Coscienza totale e consapevolezza dell’uomo, la città di luce, esseri di luce e spiriti confusi, le maschere che adottiamo in vita, esperienze di pre – morte Sono solo alcuni degli argomenti che Raymond A. jr. Moody tratta ne “La vita oltre la vita”.

    Colui che ha introdotto per primo il concetto di “esperienza pre-morte, attraverso scienza, fede, filosofia, cerca una riflessione sul nostro destino e sul nostro essere. Uno studio che mette a confronto lo spiritismo con le neuroscienze. La prima, una “scienza parapsicologica”, in contrasto con il cristianesimo, che cerca di spiegare l’esistenza di fenomeni attribuibili a intelligenze incorporee.

    La seconda invece, una scienza che tende a ridurre i fenomeni, compresi quelli mentali, come risultato dell’interazione tra particelle elementari.

    La credenza nella vita dopo la morte è un dibattito storico che può essere suddiviso in due piani: Il primo riguarda un’altra esistenza dopo la morte; il secondo la presunta esistenza di prove empiriche a sostegno della tesi di una vita parallela a quella che viviamo. 

    Per amara la vita, spesso, bisogna imparare a vedere oltre la morte, come i protagonisti di questo volume, persone che hanno vissuto un’esperienza di morte. Una sorta di cammino del guerriero, capace di comprendere le modalità di proiezione della coscienza al di fuori dei limiti del corpo fisico. 

    Fantasmi quindi di un mondo fantasma, uno spazio di realtà la cui dimensione è assolutamente reale e non è totalmente illusoria. La proiezione astrale ne è un esempio. Una bilocazione in cui è possibile incontrare la proiezione di uno spirito ancora in vita. Ecco perché, trovarsi in una dimensione fantasma non è del tutto negativo. Spesso, l’incontro con un altro spirito, ci permette di lavorare su noi stessi, sui limiti e sulle manifestazioni entro cui possiamo spingerci. Da studioso di discipline umanistiche e neuro scientifiche, posso affermare che anche la triplice interazione fra neuroni specchio, corteccia prefrontale e feedback sensoriale, contribuisce ad avere sensazioni doppie.

    Si finisce quindi più facilmente per vedere il punto di vista di altre persone attraverso una proiezione allucinatoria. Il risultato di ciò è la paralisi del sonno. Una condizione che, se la si vive, vede attivo solo il sistema sensoriale.

    Ecco spiegate le allucinazioni ipnotiche o ipnopompiche, fenomeni psichici sensoriali (in particolare visivi e uditivi ma talvolta anche olfattivi e tattili) che spesso, a causa della loro vividezza, possono essere percepiti come reali. Durante le allucinazioni ipnopompiche si può avere la sensazione, ad esempio, di sentirsi chiamato da altre persone. Anche la grandezza degli oggetti o della singola stanza può risultare alterata.

    Riuscire a trasferire la propria coscienza dal corpo fisico a quelli sovrasensibili è ciò che consentirebbe inoltre i sogni lucidi, ossia quel fenomeno chiamato «onironautica» in cui si ha la capacità di restare desti mentre si dorme, e di modificare a piacimento i propri sogni. 

    Da qui nasce la disputa se il sogno lucido stesso possa essere considerato una sorta di viaggio astrale, cioè un’esperienza di separazione della propria anima, con cui ci si possa recare in ambienti realmente esistenti.

    È la ghiandola pineale, posta all’estremità posteriore del terzo ventricolo e appartenente all’epitalamo a fungere da antenna e guidare la coscienza sulle tematiche desiderate. Gli Assi Celeste e Tellurico potremmo definirli le estensioni sottili non fisiche sopra di noi e sotto di noi della colonna vertebrale. Sono i due campi energetici che ci connettono alle istanze celesti e telluriche e quindi sono i portali che usiamo per entrare in contatto con mondi lontani da noi.

    Argomenti le cui origini sono ancora dibattute, e forse, anche per questo, responsabili dell’aurea di fascino per il genere horror e fantasy. In medicina sono descritti come disturbi di coscienza. Tuttavia sono casi esistenti, così come esistenti sono i viaggi astrali, che appartengono a coloro che hanno, del reale, una percezione profonda. 

    “La vita oltre la vita” offre una lettura stimolante che, in parecchi punti, trova pochi spunti di approfondimento. Adatta a chi invece, vuole aggiungere ulteriori quesiti sul misterioso mondo della vita oltre la morte.

    Pietro Genovese

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    Pietro Genovese De Francesco. Sono laureato in scienze della formazione e comunicazione. Sono appassionato di giornalismo, letteratura, film e libri. Attualmente sono redattore presso Sportmenews e collaboratore giornalistico per la testata tempostretto.it Ho presentato e moderato diversi eventi sportivi e culturali.

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