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    Recensione Il profumo dei papaveri

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    Recensione Il profumo dei papaveri

    Recensione Il profumo dei papaveri

    Chi è Mario Francesco Gastoldi?

    Recensione Il profumo dei papaveri
    Mario Francesco Gastoldi

    Mario Francesco Gastoldi, nato a Caravaggio in provincia di Bergamo, oggi vive a Rapallo. Da sempre appassionato di letteratura, fotografia e soprattutto di musica, collabora con diversi artisti e strumentisti curando la parte melodica e letteraria di brani inediti, promuovendoli con esibizioni live in tutta la penisola. “Come se fosse l’ultima volta”, suo romanzo di esordio pubblicato nel 2020 da Barkov Edizioni, conquista con successo la critica segnando l’inizio della sua carriera letteraria.

     

    Qual è la trama del libro Il profumo dei papaveri?

    La vita di Lorenzo Corti, musicista jazz in declino di 47 anni, arriva a una svolta quando incontra Germano, un suo vecchio amico fraterno. A strapparlo dal suo buon Bourbon nel quale annega i suoi pensieri, una notizia che l’amico gli comunica: Angelica Bonomo è morta.

    Lorenzo piomba in una spirale di ricordi che lo porterà a rivivere gli avvenimenti spaventosi dell’estate del 1990, quando Angelica, fidanzatina di un Lorenzo diciassettenne, è vittima di un episodio atroce. Lorenzo, con gli amici Germano, Sandro e Teo, quattro ragazzi di un piccolo paese di provincia, sono costretti ad un avvenimento talmente grave da lasciare una crepa indelebile nell’animo adolescenziale, sconvolgendo per sempre le loro vite.

    Un intreccio che non solo si anima di ingenuità e violenza, ma si arricchisce di riflessioni storiche e sociali che si rivelano tutt’oggi attuali.

    Di cosa parla il libro Il profumo dei papaveri?

    La vita di Lorenzo Corti, il protagonista, non è facile. È arrivata a un punto, dove aspirazione e declino s’intingono delle stesse sfumature monotone, giorno dopo giorno sempre più immerse nel bicchiere di Bourbon, caro amico dopo i suoi concerti jazz. Attraverso le parole dell’autore, ci immergiamo subito nella realtà del protagonista, diventando spettatori attivi delle sue scelte e vicissitudini.

    Il linguaggio è chiaro, semplice e immediato, quasi a voler rappresentare il mondo che circonda Lorenzo, dandogli vita. Così, in un attimo, ci troviamo immersi nell’estate del 1990, quando un giovane Lorenzo insieme con un gruppo di amici inseparabili, sono testimoni di un evento tragico. Un evento che non solo logora la vita di chi lo vive in prima persona ma porta con sé profonde ferite nell’animo di tutti quelli che, volenti o nolenti, ne sono stati testimoni. Speranze e sogni si distruggono, lasciando spazio a rabbia, frustrazione e amarezza per quello che sarebbe potuto essere.

    Questo turbinio di emozioni, così come il sentimento di amore e amicizia, è sviscerato dall’autore che rende la narrazione vivida, animando l’animo del lettore che rimane a tratti travolto e impotente davanti all’azione.

    Una storia da leggere tutta d’un fiato, di cui vi lascio un piccolo assaggio:

    “Quei fiori, all’apparenza esili e delicati, nascondono una grande
    e tremenda contraddizione.
    I petali rossi, morbidi, cullati dal vento come fossero ali di farfalla, racchiudono piccoli stami duri e neri come la pece.
    Il papavero è come il viso di una bellissima donna, pulito e
    immacolato, che però nasconde, dietro agli occhi velati di pacata
    tristezza, un terribile segreto.”

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    Marco Schifilliti

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