Recensione La ragazza della neve
Dettagli prodotto
- Editore: Newton Compton Editori (4 aprile 2019)
- Copertina flessibile: 352 pagine
- ISBN-10: 8822720253
- ISBN-13: 978-8822720252
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Biografia
Pam Jenoff autrice bestseller del New York Times. Nata nel Maryland e cresciuta nei dintorni di Philadelphia. Dopo un’esperienza al Pentagono, è stata trasferita al Dipartimento di Stato e poi assegnata al Consolato degli USA a Cracovia, in Polonia.
Con la Newton Compton ha pubblicato La ragazza della neve e Le ragazze di Parigi Vive vicino a Philadelphia con il marito e tre figli.
Sinossi ufficiale
Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere.
Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda.
Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida, della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi luna dell’altra, a costo della loro stessa vita.
Recensione
Il titolo originale del romanzo “La ragazza della neve” è “The Orphan’s Tale”, che renderebbe meglio il contenuto e la trama del libro.
Infatti, la traduzione italiana potrebbe ingannare il lettore che, erroneamente, crede di trovarsi di fronte a un romanzo romantico con venature drammatiche. In realtà, la scrittura scorrevole e piacevole rende semplice l’accesso a una storia commovente.
L’autrice cerca di romanzare un periodo storico difficile, toccando temi come l’essere donna, la maternità e l’antisemitismo, prendendo spunto da eventi storici realmente accaduti. Inizialmente, la narrazione si divide in due scenari diversi ma con lo stesso contesto storico: siamo nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista ha già conquistato parte dell’Europa e le leggi razziali antisemite hanno già distrutto molte vite.
I vari feedback temporali iniziali ci fanno capire come l’odio e la guerra abbiano influenzato indelebilmente la vita delle protagoniste. La storia di due donne si intreccia fino a diventare una sola, il loro passato fatto di traumi e dure scelte rende il loro racconto toccante in alcuni momenti e sconcertante in altri.
L’autrice lascia che il lettore percepisca per tutta la durata del romanzo un senso di oppressione legato alle persecuzioni razziali e politiche che le protagoniste devono sopportare. La paura costante della perdita e dell’ineluttabile a cui non si può opporsi sono predominanti, e con lo scorrere delle pagine si percepisce lo spessore emotivo delle protagoniste, che cercano di opporsi e di sopravvivere agli eventi.
La lettura è stata molto piacevole e il romanzo riesce a toccare le corde emotive e a scuoterle. La sua genesi, esplicitata dalla scrittrice solo alla fine, rende ancora più commovente il romanzo.
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