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    Recensione 1000 Miglia

    Una fantastica edizione della corsa più bella del mondo

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    Recensione 1000 Miglia

    Recensione 1000 Miglia

    Chi è Roberto Van Heugten?

    recensione 1000 miglia
    Roberto Van Heugten

    Roberto Van Heugten classe 1965, origine olandese e in Italia dal 1967, Van Heugten scopre nel 2014 attitudini e passione per la scrittura creativa, con attenzione al genere giallo con sfumature noir. Sei anni dopo vanta tre romanzi pubblicati, un numero significativo di racconti – presenti in varie antologie – e un’entusiasmante collezione di attestati, premi e riconoscimenti.  

    Qual è la trama del libro 1000 Miglia?

    La “Mille Miglia”: milleseicento chilometri circa di una corsa da pazzi. Da Brescia a Brescia passando per Roma. A bordo della sua Citroën GS Pallas del 1977, Gianluca Vanetti, biografo e detective “suo malgrado”, decide di ripercorrere il percorso della gloriosa edizione del 1951. Sarà da solo, con lui soltanto Opal, la micia fedele e innamorata del suo umano. E una valigia misteriosa, di cui liberarsi per sempre.

    Di cosa parla il libro 1000 Miglia?

    “1000 Miglia” non è solo la competizione automobilistica stradale di girofondo disputata in Italia in 24 edizioni tra il 1924 e il 1957. È un marchio, un’attitudine alla vita, alla ricerca di una dinamicità costante su vetture classiche che hanno segnato la storia dell’automobilismo, su strade di un paese in fase di ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale.

    L’edizione ripresa da Roberto Van Heugten, uno scrittore di origini olandesi residente a Lonato del Garda, specializzato in racconti gialli, è quella del 1951, vinta da Villoresi e Cassani su Ferrari, resa inedita dalla variazione del percorso che collegò Roma e Firenze.

    Van Heugten fa ripercorrere quel percorso a Gianluca Vanetti, personaggio da lui stesso creato, dal carattere singolare, che raccoglie la sfida che la 1000 Miglia rappresenta, a bordo di una Citroen GS Pallas del 1977.

    Le vicende, dalle sfumature di un giallo soft, si svolgono a Radicofani, anche località di sosta tecnica per i corridori di quell’edizione.

    Accompagnato dalla canzone “Milla Miglia” di Dalla, che ripercorre l’edizione del ’47, Vanetti rifà il percorso pensando alle imprese di Nuvolari, Varzi, Campari e Fangio, con un solo scopo: raggiungere la località di destinazione, Radicofani appunto, per liberarsi di una misteriosa valigia.

    Il volume non presenta solo sfumature gialle, ma anche turistiche poiché, oltre alla dettagliata descrizione dei luoghi attraversati dal protagonista della vicenda, vi è anche una dettagliata descrizione della cucina tipica delle località menzionate.

    Le mille sfaccettature delle vicende in cui si imbatte Vanetti trovano riscontro anche nelle note che arricchiscono il volume, non banali e incentrate su un unico filo conduttore, la Mille Miglia appunto.

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    Pietro Genovese

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