Recensione Un biglietto per il naufragio
Chi è Alessio Piras?
Alessio Piras è nato a Genova nel 1983. Dopo la Laurea Triennale, nel 2007 lascia la Liguria per proseguire gli studi e conseguire un Dottorato di ricerca in Discipline Umanistiche. Attualmente vive e lavora a Barcellona, in Spagna. Ha pubblicato con Fratelli Frilli Editori: Omicidio in Piazza Sant’Elena (2016), Nati in via Madre di Dio (2017) e Un biglietto per il naufragio (2018).
Ha partecipato inoltre a tre antologie della stessa casa: Una finestra sul noir (2017), 44 gatti in noir (2018) e Tutti i sapori del noir (2019). Sono disponibili in e-book i racconti Una vita spezzata (Oakmond Publishing, 2018) e Sabotaggio. Un’indagine per Antonio Libeccio (Todaro Editore, 2019). È autore del saggio Il labirinto spagnolo (Oakmond Publishing, 2019), sulla narrativa della guerra di Spagna.
Fonte della biografia e della foto: altrevociedizioni.it
Qual è la trama del libro “Un biglietto per il naufragio. Pagni e Marino tra Genova e Barcellona” dell’autore Alessio Piras?
Il cadavere di un marsigliese trovato nel greto del torrente Bisagno il giorno dopo l’ultima alluvione che ha colpito la città di Genova e una donna scomparsa a Barcellona. Cosa unisce i due casi e, inevitabilmente, le due città? La terza indagine di Pagani e Marino si snoda nei due grandi porti del Mediterraneo: tra papponi, trafficanti di esseri umani e criminali dal cuore nobile.
Mentre il commissario Pagani indaga sulla morte del marsigliese, il giovane professor Marino si imbarca insieme all’ispettore Pittaluga alla volta della città catalana per un’inchiesta parallela che metterà di fronte i protagonisti alla condizione di eterno naufragio in cui vive l’essere umano. Una deriva che non è solo spirituale, ma troppo spesso assume i colori drammatici della tratta di esseri umani, in particolare donne che vengono obbligate alla prostituzione.
Di cosa parla il libro “Un biglietto per il naufragio. Pagni e Marino tra Genova e Barcellona” dello scrittore Alessio Piras?
Un biglietto per il naufragio: il gran finale della trilogia noir di Piras
“Un biglietto per il naufragio” conclude la trilogia noir che vede protagonisti la collaudata coppia investigativa Pagani-Marino, questa volta alle prese con un drammatico caso di traffico di esseri umani. Ambientato tra i suggestivi carrugi di Genova e le animate ramblas di Barcellona, il romanzo si avvale anche del contributo della polizia catalana, che affianca i protagonisti nell’indagine.
La storia prende il via quando il giovane professor Marino, personaggio complesso e affascinante, viene contattato da un amico marinaio per ritrovare la sua ragazza, misteriosamente scomparsa. Questo incarico si trasforma presto in un’immersione in un mondo oscuro e crudele, dove le vittime di sfruttamento della prostituzione affrontano una realtà fatta di violenza e disperazione.
Un noir malinconico e realistico
Con uno stile diretto e avvolgente, Roberto Piras esplora tematiche di grande rilevanza sociale. Lo sfruttamento della prostituzione viene raccontato senza edulcorazioni, soffermandosi su episodi crudi e brutali come il rito di iniziazione noto come “giostra nera”, che segna l’ingresso delle donne in una vita di sfruttamento nelle strade di Genova.
L’autore riesce a combinare l’intensità emotiva della narrazione con una profonda sensibilità psicologica, tracciando ritratti vividi e dolorosi delle vittime, ma anche dei protagonisti, che si trovano coinvolti in storie di degrado sociale e disperazione umana. Le vite dei personaggi principali vengono segnate in modo indelebile da questo viaggio emotivo e investigativo.
Tra poesia e musica: l’omaggio a De André
Una delle caratteristiche più apprezzabili del romanzo è la sua poetica evocativa, che trae ispirazione dalle note di Fabrizio De André, il celebre cantautore genovese. Piras omaggia il suo lavoro dedicando un intero capitolo al brano “Dolcenera”, rievocando la capacità del musicista di dare voce agli ultimi e agli emarginati. Questa connessione tra la narrativa e la musica arricchisce ulteriormente il romanzo, donandogli profondità e un tono struggente.
Un finale che lascia il segno
Con “Un biglietto per il naufragio”, Piras saluta i suoi protagonisti, ma conferma ancora una volta le sue straordinarie doti narrative. La sua scrittura è ricca di descrizioni dettagliate, riflessioni profonde e immagini potenti, capaci di evocare una melodia dolce e malinconica, proprio come la voce calda e intensa di De André.
Questo romanzo non è solo un noir avvincente, ma anche una riflessione amara e poetica sulla condizione umana, sull’emarginazione e sulle dinamiche sociali che portano alla disumanizzazione. Un’opera da leggere e assaporare, che colpisce per la sua capacità di coniugare azione, introspezione e denuncia sociale.
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