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    Recensione La Baia delle donne

    Il viaggio

    Recensione La Baia delle donne

    Recensione La Baia delle donne

    Chi è Il Vento?

    “Il Vento”, nasce il 4 dicembre del 1983 in un minuscolo borgo dell’’Oristanese, Nuraxinieddu, il “nuraghe nero”, quindi immerso nel mistero e orientato verso l’inconoscibile fin dai suoi primi vagiti. Coltiva da subito l’innata passione per la scrittura e decide di darsi nome “Il Vento”, pseudonimo che, nei primi tempi, nasconderà la sua identità anche agli amici più cari. Il suo intento, quello di dimostrare al mondo che l’importanza di una qualsiasi realtà non nasce dal proprio volto o nome, bensì dalla sua vera essenza. Così come Il Vento che, se pur astratto, esiste e si fa sentire. Vento, sinonimo di vita, libertà, mistero, fascino e spiritualità.

    Qual è la trama del libro La Baia delle donne?

    La baia delle donne è il primo romanzo di cui si compone la trilogia “Il viaggio”. La sua struttura si articola in tre parti, summa della serie di considerazioni che il protagonista maschile, l’enigmatico Vento (questo il nickname del probabile alter ego dell’autore) compie sull’altrettanto enigmatico universo femminile, fatte risalire fino ai tempi più remoti attraverso un florilegio di storie che egli affida al narratore onnisciente, perché le inserisca ad arte tra pagine di vita in cui situazioni reali (solo i nomi dei protagonisti sono stati modificati) e immaginari metafisici si legano inscindibili e concorrono a ricomporre la totalità dell’opera nell’epilogo, conclusione provvisoria di una parabola in cui la cifra della felicità risiede nella scoperta di se stessi. Ma La baia della donne è molto più di questo.

    Di cosa parla il libro La Baia delle donne?

    Rebecca ha vent’anni ed è una ragazza come tante, ma come molte altre nasconde un disagio.

    “La baia delle donne” è un romanzo che analizza il malessere giovanile. Non importa se le cause sono più o meno banali, l’importante è mettere in evidenza e sviscerare le difficoltà dei giovani.

    Rebecca si sente schiacciata da queste difficoltà, sembra non avere vie d’uscita se non la sofferenza.

    All’improvviso appare Vento, non importa sapere chi sia, da dove venga o se sia umano o meno. L’importante è che Rebecca viene presa per mano da Vento, che la coccola e l’aiuta a superare le paure.

    Ma cosa rappresenta Vento? Esiste veramente o è solo la nostra coscienza? Anche questo perde di importanza. Vento è la parte di noi che, nonostante il disagio, ci dà la forza per non affondare. Se Vento è la nostra coscienza, possiamo fidarci di lui, perché la coscienza non mente mai.

    Vento rimarrà per sempre un importante punto di riferimento per Rebecca. Anche quando la ragazza diventerà donna, la presenza del ragazzo, reale o immaginaria che sia, sarà costante e vivida.

    “Il baia delle donne” è un romanzo che cerca l’io interiore, un viaggio psicologico attraverso una serie di personaggi che ci porterà dalle bellezze della Sardegna alla magia di Parigi.

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    Alessandra Rinaldi

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