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    Recensione Il sorpasso dell’irrealtà

    Recensione Il sorpasso dell'irrealtà

    Recensione Il sorpasso dell’irrealtà

    Chi è Anemone Ledger?

    Recensione Il sorpasso dell'irrealtà
    Anemone Ledger

    Anemone Ledger è nata il 4 Febbraio 1999 a Napoli. Ha pubblicato articoli sul quotidiano “La voce di Romagna” e tutt’ora pubblica racconti sulla rivista locale “La giovane Voce”. Appassionata da sempre al genere horror, con Youcanprint pubblica la sua prima raccolta di racconti, “Il sorpasso dell’irrealtà”, a soli 17 anni.

     

    Qual è la trama del libro Il sorpasso dell’irrealtà?

    Cos’è davvero la realtà? E quanto ci nasconde? L’Horror è la terra di una realtà altra, in cui la paura dei personaggi è affrontata attraverso pensieri mistici e eventi stranianti. In nove stralci di irrealtà, Anemone Ledger mette in crisi la psiche umana e ci mostra, con corredo di illustrazioni horror e contaminazioni noir, come l’irrealtà possa alterare la vita quotidiana e realizzare un sorpasso sulla realtà effettiva delle cose, provocando lo stravolgimento completo di qualsiasi situazione.

    Di cosa parla il libro Il sorpasso dell’irrealtà?

    Il sorpasso dell’irrealtà è una raccolta di racconti horror edita Homo Scrivens, che segna l’esordio dell’autrice partenopea Anemone Ledger. Vengono definiti stralci i nove racconti, perchè rappresentano degli elementi separati da un insieme. Ed è quindi il numero nove che sta a simboleggiare la realizzazione che trova una sua concretezza nell’irrealtà e di come l’autrice stessa la vuole ben definire in una dimensione del genere horror.

    Genere alla quale si accosta dandone la giusta sostanza e concretezza discostandosi dalla realtà, a tal punto da diventare immaginazione, sogno e delirio, ma nella sua fattispecie può attraversare un mondo pieno di aberrazione e mostruosità.

    Bisogna scavare nella psiche umana per focalizzarci sull’essenza del male che ha bisogno di nutrirsi per raggiungere il suo ardore, come nel caso del quinto stralcio del folle panettiere, l’autrice tende a esautorare il concetto di materia che si compone e si scompone al tempo stesso, mi ha molto ricordato il thriller di Derek Raymond Il museo dell’inferno dove il serial killer ricomponeva parti del corpo delle vittime a suo piacimento, assemblandole.

    Ci sono riferimenti ai padri del genere Horror come Edgar Allan Poe, P.H Lovercraft e Stephen King e quando vengono citati luoghi come soffitte o capannine come nel primo stralcio, il ricordo va alla nostra infanzia.

    Sin da piccoli ci si perde nella cantina buia per il gusto dello spavento e di voler mettere alla prova la propria paura cercando di esorcizzare il male e di sconfiggerlo.

    Entrare nello specifico dei nove racconti sarebbe un vero e proprio sacrilegio e i lettori perderebbero il gusto del brivido e della suspense. Ciò che mi sento di affermare con assoluta certezza è che l’autrice si sia calata nella sua dimensione più congeniale, dimostrando sin dalla giovanissima età di saper raccontare il male attraverso una narrazione chirurgica.

    Quanto è sottile la linea di confine che separa la realtà dalla irrealtà’? Un interrogativo che potrebbe trovare delle risposte in questo testo a stralci.

    Questi nove racconti sono solo un assaggio delle qualità dell’autrice, i lettori ne troveranno un immediato riscontro nel suo romanzo L’insana improvvisazione di Elia Vettorel .

    Illustrazioni inquietanti e con un certo fascino di nove disegnatori andranno ad impreziosire questa gemma letteraria da non perdere.

    Dario Brunetti

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