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    Recensione Beethoven’s Silence

    Io sono Irina e sono Elise

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    Recensione Beethoven's Silence

    Recensione Beethoven’s Silence

    Chi è Sonia Paolini?

    Recensione Beethoven's Silence
    Sonia Paolini

    Sonia Paolini è nata e vive in provincia di Roma insieme ai tre figli e al marito. Lavora e nel tempo libero si diletta nella scrittura. A dicembre 2012 ha pubblicato un romanzo in versione e-book (Sinnerman, casa editrice Drops Edizioni), nel 2013 ha pubblicato due racconti in versione cartacea (Nothing Else Matters, casa editrice Montegrappa, raccolta Mon Amour!, Sanctae Foedus Amicitiae, casa editrice Montegrappa, raccolta Mes Amis!) arrivati finalisti a due concorsi letterari indetti dalla casa editrice. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’, è stato pubblicato a gennaio 2016 dalla casa editrice Lettere Animate.

    Qual è la trama del libro Beethoven’s Silence?

    Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e inaspettatamente dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere l’esistenza di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero.

    Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l’energia della dottoressa Jean La Mot, che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l’ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, di riavere accanto a sé la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto…

    Di cosa parla il libro Beethoven’s Silence?

    Sonia Paolini tocca le corde giuste. Il romanzo, premiato in diversi contesti, emoziona come l’apertura di un concerto. È definito “detective story sentimentale”, ma è molto di più: una raccolta di archetipi e un concentrato di suggerimenti musicali. Beethoven, Mozart e i Metallica sono inseriti non per necessità narrativa, ma per evocare stati d’animo. I personaggi, ripresi dalle fiabe e dalle storie di ogni tempo e luogo, comprendono la principessa da salvare, il principe eroe e il pigmalione, splendidamente descritti insieme ad altre comparse e figuranti.

    Tutti i personaggi sono delineati con maestria dalla penna dell’autrice, che non solo sviluppa una trama intrigante ma, senza troppi intrecci fuorvianti, fa intendere ciò che è veramente il senso dell’esistenza: la crescita personale e il riscatto. L’uso di quest’ultimo termine non è casuale, poiché tutta la storia ruota intorno a ciò che è stato rapito ingiustamente a Irina fin dalla più tenera età. Solo pagando con estremi sacrifici riuscirà a riappropriarsi di ciò che le spetta.

    “Beethoven’s Silence” sarebbe un’ottima fonte di ispirazione per una fiction o una serie TV. Ci sono tutti gli ingredienti: l’atmosfera corale, il giusto ritmo e gli esatti dialoghi. Forse qualche limatura renderebbe tutto più pulito, qualche taglio tutto più minimale. Ma la ripetizione di certi argomenti o scene non è superflua. La vita è fatta di andate e ritorni, di momenti già vissuti e di déjà-vu. Il reale realismo sta nel riconoscere questo, che il passato si ripropone, busserà e continuerà a farlo come un ospite dispettoso fino a quando non si aprirà la porta e non lo si affronterà.

    La suspense è ben calibrata nei capitoli conclusivi, la parte più avventurosa dell’intero scritto. Vi è un passaggio del testimone e un cambio di ruoli, che ha uno squisito tocco teatrale e melodrammatico.

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    Marilena Tocci

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    https://www.youtube.com/watch?v=tQcm0NpkY-E

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