Novo Stil Sommo Poesia Vincerà Erode? di Giuseppe Anastasi
Chi è il Sommo Poeta Giuseppe Anastasi?
Giuseppe (Domenico) Anastasi, nato a Messina il 21-06-1978. È stato tenore presso il coro della Cappella di Santa Maria Assunta, presso il Duomo di Messina. Ha collaborato con le compagnie teatrali di Messina il Quadrotondo e gli Origami, oltre a recitare in un’esperienza di meta-teatro con l’attore e regista Lelio Naccari. Assume talvolta l’incarico di direttore artistico per eventi culturali e fa parte del Gruppo Amatoriale Liberi Artisti (G.A.L.A.), nel quale collabora col poeta e regista Nello Fruncillo, nonché con la poetessa e narratrice Tania Galletta.
Canale YouTube del Sommo Poeta Giuseppe Anastasi
Premesso ciò, nonostante la poliedria che caratterizza questo autore, Giuseppe Anastasi è soprattutto poeta, legato fortemente al bel verso e alla metrica classicheggiante, nonostante non disdegni la sperimentazione, tanto da realizzare i propri componimenti, spesso sofo-poetici, come risultato di una poetica che egli stesso definisce Novo Stil Sommo, ovvero ripresa e rielaborazione degli schemi, nonché attualizzazione delle tematiche e dei valori cari al Dolce Stil Novo.
Autore autoprodotto del poema epico/religioso La Grande Seduzione, cantica in versi endecasillabi sulla creazione degli angeli e la caduta di Lucifero, edito e diffuso sul web il 7-11-2016, presentato ufficialmente il 10 dicembre 2016, presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca a Messina. Ha pubblicato la sua prima silloge poetica, composta da 44 liriche, dal titolo Il Violino d’Argento, presentato ufficialmente il 7-11-2019 presso l’ex chiesa di Santa Maria Alemanna in Messina. Autore di svariate video-poesie, sostiene e promuove l’elaborazione audio-video dell’opera poetica, soprattutto dal punto di vista recitativo, quale mezzo di diffusione multimediale accessibile ai giovani, nonché alle categorie affette da problemi legati alla vista o all’udito.
Concorsi di poesia nei quali si è classificato primo:
2019 Primo posto III memorial “Giampaolo Accardo” (Partanna)
Primo posto I premio “Antonio Russo Giusti” (Belpasso)
2018: Primo posto II concorso “Bagnara è poesia” (Bagnara)
Primo posto ex aequo X premio di poesia “Carlo Labisi” (Catania)
Primo posto V concorso “Boccavento” (Santa Teresa di Riva)
2016 Primo posto XXVII concorso “Poesia da Contatto” (Messina)
2015 Primo posto ex aequo VII premio di poesia “Carlo Labisi” (Catania)
Dal 2020, per autonoma decisione, ha smesso di partecipare a concorsi di poesia, avendo assunto il ruolo di giurato o presidente di giuria in tali competizioni.
Qual è il testo originale della Poesia “Vincerà Erode?”
VINCERÀ ERODE?
Scambiatevi gli auguri e bei regali,
Continua indisturbato l’abominio:
Su martiri bambini gli stivali
E il male canta il solo predominio.
Presepe di macerie senza eguali,
Di agnelli e di pastori lo sterminio.
Comete piomberanno sui rivali,
Che invano sfideranno il mio dominio.
Miei complici non mancano tra i grandi,
Nascondono per bene corna e code;
I miei progetti ignobili e nefandi
Sostengono con armi o con la frode.
Stupisce che a Natale vi domandi:
“Possibile quest’anno vinca Erode?”
Opera pubblicata il 24/12/2023
Novo Stil Sommo. Sinossi della poesia “Vincerà Erode?” di Giuseppe Anastasi Poeta
La contrapposizione ossimorica è alla base della struttura narrativa di questa poesia, sin dai primi versi. Nella prima strofa, all’immagine dello scambio dei doni degli indifferenti, si oppone una marcia con canti di guerra, con un primo piano degli stivali sopra i corpi dei martiri bambini.
È semplice visualizzare il narrato della seconda strofa, che assume, rispetto alla prima, il carattere di una ripresa cinematografica, che si allontana dal dettaglio e inquadra sempre più la scena nella sua interezza: è un presepe di macerie, devastazione ovunque e il richiamo agli elementi simbolo come pastori e agnelli ha un doppio valore, se non triplo, perché l’agnello è l’animale sacrificale, nonché simbolo di purezza, mentre il pastore è colui che guida e protegge.
Il poeta rivela solo all’ottavo verso che la voce narrante non è impersonale, infatti chi sta interloquendo col lettore si attribuisce il patrocinio dello scempio in atto e minaccia i propri rivali con la potenza di fuoco di una pioggia di comete; ovviamente in questo caso l’ossimoro è iperbolico, perché la cometa, segno inequivocabile della venuta del Cristo, viene qui convertito in forma distruttiva.
Le terzine sono fortemente legate tra loro, quasi fossero un corpo unico, al di là dello schema metrico.
Il narrante vanta l’appoggio dei grandi, politici e/o regnanti, esperti nel nascondere la loro natura diabolica, dichiarando necessario il sostegno armato ai conflitti, anziché il tentativo di risoluzione diplomatica o più semplicemente manipolando l’informazione.
I due versi finali insinuano un duplice dubbio:
1) chi è l’ente narrante? È Erode stesso, che parla di sé in terza persona? Soprattutto chi è Erode? Ormai morto da 2000 anni, ordinò lo sterminio dei neonati, perché temeva la nascita di chi lo avrebbe destituito, ma oggi Erode potrebbe soltanto essere un’altra statuina di un presepe pre-apocalittico, forse l’ennesimo spauracchio, dietro il quale nascondere il Signore del Male;
2) vincerà Erode? Vincerà il Male? Il poeta usa il Male come suo migliore avvocato, perché spietato e diretto conclude il sonetto con un dubbio terribile, alla vigilia dell’ennesimo avvento, ponendo il lettore nella condizione di testimone e giudice.
Testo di denuncia dell’ignavia umana, “vincerà Erode?” non è il primo specchio nel quale è costretto a guardare il lettore, difatti tra le sue opere, precisamente nel poema “La Grande Seduzione”, Giuseppe pone in bocca a Satana le seguenti parole: “Chi ha colpa del potere dato a me?” Canto X, v. 666.
Approfondisci con questo estratto:
“Ringrazio Aurelio per questo video amatoriale e Terra di Gesù Onlus, nella persona di Francesco Certo, per avermi dato l’opportunità di cimentarmi in questo ruolo così insolito. Erode nel presepe è stata una trovata geniale, a parer mio” – Giuseppe Anastasi