Recensione Un angelo per caso
Chi è Aneta Marika Szyszkowska?

Aneta Marika Szyszkowska nasce a Roma il 6 marzo 1993, sotto un cielo che già presagiva profondi moti interiori e una sensibilità fuori dal comune. Sin dalla tenera età, la sua esistenza si configura come un incessante pellegrinaggio affettivo: una ricerca mai appagata di un rifugio stabile, di un cuore accogliente in cui posare le proprie fragilità, di un luogo da chiamare davvero casa.
Un’infanzia di attese e delusioni
La sua infanzia è segnata da discontinuità affettive e da un costante senso di sradicamento emotivo.
Case famiglia, ambienti transitori, volti che cambiano in fretta: questa è la cornice entro cui si sviluppa la sua adolescenza, un tempo fragile, oscillante, più colmo di cadute che di ascese.
A soli 16 anni, il ritorno alla figura materna, anziché colmare un vuoto, ne apre di nuovi: un rapporto difficile, quasi impossibile, che segna profondamente l’anima della giovane Aneta.
Il talento ostacolato, la parola ritrovata
La scuola, nonostante il suo amore per la scrittura e per i temi, rimane incompiuta. I continui trasferimenti le negano quella continuità didattica e relazionale necessaria a far germogliare il suo potenziale.
Ma la scrittura, ostinata e salvifica, non l’abbandona mai.
A partire dall’età di 12 anni, Aneta si rifugia in un universo virtuale, una sorta di famiglia parallela, che le offre temporaneo conforto. Anche quello, però, svanisce. Così come le promesse mai mantenute.
La poesia come madre, cura e salvezza
In questo vuoto, nasce la poesia. Non come passatempo, ma come urgenza. Come grido. Come linguaggio dell’anima per narrare ciò che le parole quotidiane non riescono a dire.
Quando scrive, la sua anima non conosce confini.
Le sue opere si nutrono di esperienze vissute, di persone reali, di speranze ancora vive e ferite ancora aperte. Ogni verso è un tassello del suo mondo interiore, un tentativo di comprendere o di essere compresa.
Scrivere per esistere
La scrittura diventa, giorno dopo giorno, un atto di resistenza e di rinascita. Aneta Marika Szyszkowska scrive per colmare i vuoti, per disegnare la sagoma di una madre mai davvero avuta, per ritrovare attraverso le parole quel calore che la vita le ha spesso negato.
Nel suo percorso, si fa voce di molti: di chi ha vissuto nel silenzio, di chi ha avuto troppo poco, di chi, nonostante tutto, cerca ancora di amare e farsi amare.
Qual è la trama del libro “Un angelo per caso” della scrittrice Aneta Marika Szyszkowska?
Un viaggio poetico tra emozioni, salvezza e rinascita. Un incontro che cambia tutto. Immagina di essere in un ospedale, in un momento fragile della tua esistenza. Poi, uno sguardo.
Un camice bianco. È lì che accade la magia. In quegli occhi, la protagonista scopre una luce che da sempre le era mancata. Quella donna, la sua “salvatrice”, diventa l’ispirazione che trasforma dolore in parole, tormento in poesia. Scrivere diventa rifugio e riscatto. Una storia di lontananza e vicinanza, raccontata attraverso versi colmi di intensità visiva, musicale e tattile. Ogni parola è un filo che unisce cuori distanti. Ogni riga un gesto d’amore, un sussurro che resiste al tempo e allo spazio.
Di cosa parla il libro “Un angelo per caso ” dell’autrice Aneta Marika Szyszkowska?
Tra rime e ritmo: lo stile dell’autrice
“Se tornerai impareremo a restare
tu con la tua voglia di viaggiare
io con la mia voglia di scappare.”
Queste parole suonano come un’eco che vibra nella mente, come una canzone che non vuoi più dimenticare. Le rime, mai scontate, danno ritmo al dolore e voce alla speranza. La metrica diventa bussola nel caos dei pensieri, uno spartito emotivo per chi cerca comprensione. La musicalità del testo conquista sia gli uditivi, che colgono ogni assonanza, sia i visivi, che immaginano scene vivide, poetiche, quasi cinematografiche.
Poesia e guarigione: quando le emozioni diventano terapia
Il libro è un vero e proprio diario terapeutico in versi.
Una narrazione intima, dove l’autrice mette a nudo la propria malattia, la depressione, e racconta l’impatto trasformativo dell’incontro con quella donna speciale, il suo “Angelo per caso”.
Transfert, sublimato nella scrittura.
Ipersensibilità, celebrata e vissuta come dono creativo.
Arteterapia, in ogni singola parola.
Il testo non è solo una cronaca poetica del dolore, ma anche una dichiarazione d’amore in forma di salvezza.
Luci e ombre: il lungo addio
L’opera accompagna il lettore in un crescendo di emozioni, tra abbracci mentali, confidenze sussurrate e paure ricorrenti.
Il distacco finale, mai totalmente chiarito, lascia una domanda sospesa:
Un angelo può davvero andarsene per sempre?
È il lettore, guidato dalla propria sensibilità, a trovare la risposta tra le righe.
Perché leggere Un angelo per caso?
Se sei alla ricerca di una lettura intensa e catartica
Se ami la poesia che cura, emoziona, salva Se vuoi scoprire quanto la scrittura possa trasformare il dolore in rinascita… allora questo libro è per te.
Un’opera che tocca corde profonde, che parla al cuore, che fa vedere, ascoltare e sentire.
Leggi anche la nostra intervista all’autrice → Intervista ad Aneta Marika Szyszkowska
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Marilena Tocci
Approfondisci con questo video: “Intervista ad Aneta Marika Szyszkowska”