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    Recensione Dove va il tempo che passa

    Fisica, filosofia e vita quotidiana

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    recensione dove va il tempo che passa

    Recensione Dove va il tempo che passa

    Chi è Werner Kinnebrock?

    Professore di matematica, ha pubblicato fra l’altro: “Galaxien, Gene, FEsit, Gehirn” (2008), “Bedeutende Theorien des 20. Jahrhunderts. Relativitatsheirie, Ksomologie, Quantenmechanik und Chaostheorie” (2013), e inoltre “Mikro und Makro. Von Galaxien und Atomen” (2014).

    Qual è la trama del libro”Dove va il tempo che passa. Fisica, filosofia e vita quotidiana” del Professore Werner Kinnebrock?

    Cosa succede al tempo quando passa?

    Sembra la domanda di un bambino e invece fu niente meno che il grande Albert Einstein a chiederlo al matematico Kurt Gödel durante una passeggiata a Princeton. Pur facendo parte della nostra esperienza quotidiana, il tempo non è per nulla un fenomeno scontato. Da sempre la sua natura e la sua logica, percepite come misteriose e inafferrabili, suscitano l’interesse e le riflessioni di scienziati e filosofi, oltre che delle persone comuni.

    Il libro dà risposta ad alcuni interrogativi fondamentali riguardo al tempo: è vero che scorre a velocità diverse? E che può addirittura fermarsi, come accade nei buchi neri? Ed è vero che gli esseri viventi posseggono un orologio interiore che non ha nulla a che fare con la posizione del sole o con il ritmo giorno-notte? Presentazione di Remo Bodei.

    Di cosa parla il “Dove va il tempo che passa. Fisica, filosofia e vita quotidiana” del matematico Werner Kinnebrock?

    Il tempo come interrogativo universale

    Che cos’è davvero il tempo? Un’entità oggettiva e misurabile oppure un miraggio generato dalla coscienza? È una linea che scorre o un’illusione che abita la mente? Con “Dove va il tempo che passa”, Werner Kinnebrock, fisico di formazione e divulgatore per vocazione, si cimenta con una delle domande più ancestrali e vertiginose dell’intelletto umano.

    L’opera si presenta come un saggio snello e densissimo, un itinerario intellettuale che attraversa secoli di riflessione scientifica e filosofica. Kinnebrock conduce il lettore attraverso un dialogo interdisciplinare che abbraccia la fisica, la metafisica, la cosmologia e la psicologia del quotidiano.

    Il risultato è un’opera accessibile e mai banale, capace di gettare luce nuova su un concetto tanto quotidiano quanto elusivo: il tempo.

    Struttura dell’opera: capitoli brevi per un universo vasto

    L’architettura del libro è agile e modulare: brevi capitoli tematici scandiscono un’esplorazione trasversale. Ogni sezione affronta una dimensione distinta del tempo, senza mai perdere coerenza narrativa.

    La fisica del tempo: da Newton a Einstein

    Dalla concezione assoluta del tempo newtoniano alla rivoluzione einsteiniana della relatività, Kinnebrock illustra come la fisica abbia progressivamente decostruito la linearità temporale, aprendo varchi teorici sull’elasticità del tempo e sulla simultaneità degli eventi.

    Il tempo in filosofia: da Aristotele a Kant

    Il saggio ripercorre la riflessione dei grandi filosofi: per Aristotele il tempo è misura del movimento, per Kant è una forma a priori dell’intuizione sensibile. Kinnebrock restituisce con chiarezza queste visioni, mostrandone l’attualità concettuale.

    Cosmologia e paradossi temporali

    Il lettore viene condotto ai confini dell’universo, dove il tempo si piega, rallenta o addirittura si arresta. Buchi neri, dilatazione temporale e ipotesi di multiversi trovano spazio in una narrazione accessibile e suggestiva.

    Il tempo biologico e psicologico

    Che cosa regola i nostri orologi interni? Perché alcuni giorni sembrano infiniti mentre altri evaporano? Il tempo, qui, diviene esperienza soggettiva, influenzata da emozioni, abitudini e memoria.

    La percezione quotidiana

    Infine, il tempo si fa vissuto: la dimensione ordinaria della nostra esistenza, apparentemente banale, rivela profondità inattese. Il libro ci invita a osservare il fluire delle ore con occhi nuovi, quasi poetici.

    Stile e tono: rigore senza pedanteria

    La scrittura di Kinnebrock è esemplare nel difficile equilibrio tra rigore e leggerezza. Il suo stile è discorsivo e mai sciatto, ironico senza cedere all’irriverenza. Oltre a spiegare: suggerisce, evoca, interroga. Esclude di porre certezze assolute condividendo occasioni di riflessione.

    Il tono è quello di un maestro paziente, che semplifica e chiarisce per rispetto verso l’intelligenza del lettore.

    I meriti del saggio

    Interdisciplinarietà armonica: fisica teorica, filosofia antica e moderna, neuroscienze e cosmologia convivono in un affresco coerente e stimolante.

    Accessibilità autentica: l’autore riesce nella difficile impresa di rendere fruibili concetti complessi, senza banalizzarli.

    Stimolo alla riflessione esistenziale: ogni pagina sollecita il pensiero critico, anche (e soprattutto) su ciò che diamo per scontato.

    Equilibrio stilistico: la prosa fluida e vivace invita alla lettura, pur mantenendo un alto profilo concettuale.

    Qualche riserva

    Per i lettori già versati in filosofia del tempo o in fisica relativistica, il libro potrà apparire introduttivo. Tuttavia, questa apparente semplicità è parte integrante della sua vocazione divulgativa: è  una guida per menti curiose.

    Conclusione: un saggio da assaporare lentamente

    “Dove va il tempo” che passa è una gemma della saggistica contemporanea, capace di accompagnare il lettore lungo le strade tortuose e affascinanti della temporalità. È il testo perfetto per chi, almeno una volta, si è sorpreso a osservare il ticchettio di un orologio chiedendosi: dove finisce il tempo che svanisce?

    Una lettura preziosa che lascia il segno: non risponde, ma trasforma la domanda stessa in un’occasione di consapevolezza.

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    Marco Schifilliti

    Approfondisci sull’argomento con questo video “Fisica – Carlo Rovelli – Perché il tempo non esiste”

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