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Novo Stil Sommo Poesia La gabbia che non c’è di Giuseppe Anastasi

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Novo Stil Sommo Poesia La gabbia che non c'è di Giuseppe Anastasi

Novo Stil Sommo Poesia La gabbia che non c’è di Giuseppe Anastasi

4 Luglio 2020:

“Il 5° concorso internazionale Città di Cefalù, per il quale ringrazio il presidente Antonio Barracato e la giuria tutta, mi onora con tre premi che raccontano il mio impegno nel 3S-Team e testimoniano lo spirito profondo che anima lo stesso.

Oltre al riconoscimento per il mio sonetto “La gabbia che non c’è”, Tania Galletta riceve un encomio d’onore per la delicatissima video-poesia “Piccola scintilla”, per la quale mi sono cimentato come regista e operatore, mentre “Delirium Tremens” capolavoro di Fabrizio Cacciola, per il quale sono stato attore coprotagonista, ha conquistato il primo premio.

Pur partecipando allo stesso concorso, ognuno di noi si è impegnato al massimo nel progetto artistico altrui, partecipando alla sua gioia e al suo riconoscimento, difatti, da non dimenticare la partecipazione, per la videopoesia di Tania Galletta, della voce straordinaria di Clara Russo, eccellenza della nostra terra. W l’arte, W l’amicizia, W il 3S-Team!”

Giuseppe Anastasi

Novo Stil Sommo. Poesia: La gabbia che non c’è.

Ritengo il verso antico un grande dono,
Lasciatoci qual prova che le note
In tutte le parole spesso sono;
Cantarle è forse gioco più che dote.
Incontro tra fonemi è il verseggiare,
E’ danza di visioni e sentimenti,
Che suono e senso posson evocare,
Per raccontare gioie e turbamenti.
Chi crede che la metrica imprigioni
L’autore, tra le regole e gli schemi,
Son certo che vaneggi e non ragioni:
Le leggi son d’aiuto, non problemi.
Si scelga stile atavico o moderno,
Ma s’eviti per l’uno o l’altro scherno!

Giuseppe Anastasi Poeta Messina, 1 giugno 2019

Commento e sinossi. Novo Stil Sommo Poesia La gabbia che non c’è di Giuseppe Anastasi.

L’opera “La gabbia che non c’è” è da intendere come indicazione complementare circa il pensiero del Poeta Giuseppe Anastasi precedentemente articolato in versi nella sua opera “A Madonna Poesia”.

“La gabbia che non c’è” celebra l’arte della poesia stessa, riflettendo su come la struttura e la metrica siano strumenti che arricchiscono l’espressione poetica. Il poeta difende il valore del “verso antico” come un dono prezioso, un’eredità che dimostra come la musicalità sia intrinseca al linguaggio.

Anastasi considera la poesia un incontro armonioso tra suoni e significati, una danza di immagini ed emozioni che possono evocare e narrare sia la gioia, sia il turbamento. Questa visione della poesia, intesa come gioco ed esplorazione, sottolinea la libertà creativa che può essere trovata all’interno delle sue apparenti restrizioni.

Alla critica di chi percepisce la metrica come una prigione il Poeta contrappone una profonda convinzione: le regole e le strutture favoriscono la creatività, la guidano, offrendo un’architettura entro la quale l’immaginazione può fiorire; inoltre egli invita a riconoscere il valore delle forme poetiche tradizionali, nonché di quelle moderne, sottolineando che il disprezzo per l’una o l’altra è ingiustificato.

In conclusione, “La gabbia che non c’è” è un inno alla libertà espressiva nella poesia, un promemoria che le “leggi” della poesia sono alleate del Poeta. La poesia diventa così uno spazio in cui l’autore può esplorare liberamente la vastità dell’esperienza umana, senza essere limitato da preconcetti sulle forme poetiche.

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