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    Recensione Caminito

    Un aprile del commissario Ricciardi

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    Chi è Maurizio De Giovanni?

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    Maurizio De Giovanni e Marco Schifilliti

    Maurizio De Giovanni, è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 partecipa a un concorso riservato a giallisti emergenti indetto da Porsche Italia presso il Gran Caffè Gambrinus, ideando un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti, che diventa la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, Le lacrime del pagliaccio, poi riedito l’anno successivo con il titolo Il senso del dolore: ha così inizio la serie di inchieste del Commissario Ricciardi.

    Nel 2007 Fandango pubblica Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi, la prima opera ispirata alle quattro stagioni, cui seguono nel 2008 La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, nel 2009 Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi e nel 2010 Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi.

    Nel 2011 esce in libreria, questa volta per Einaudi Stile Libero, Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi; nel 2012 l’autore si cimenta in un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica con Mondadori il libro intitolato Il metodo del coccodrillo che vede protagonista l’Ispettore Lojacono. Nello stesso anno con Einaudi, oltre a pubblicare le stagioni del Commissario Ricciardi in versione tascabile, pubblica il romanzo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi.

    Nel 2013 torna in libreria con il romanzo I Bastardi di Pizzofalcone, ispirato all’87º Distretto di Ed McBain, segnando la transizione del personaggio dal genere noir al police procedural, e poi con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone. Nello stesso mese all’interno dell’antologia Regalo di Natale edito da Sellerio esce un suo racconto dal titolo Un giorno di Settembre a Natale.

    Nel 2014 escono In fondo al tuo cuore, sempre per Einaudi, nuovo romanzo del commissario Ricciardi e nello stesso anno Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone, un nuovo racconto incentrato sulla squadra dell’Ispettore Lojacono. Nel luglio 2015 esce Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e l’anno successivo Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi.

    Nel dicembre 2016 esce Pane per i Bastardi di Pizzofalcone. L’anno 2017 vede la pubblicazione del primo di una nuova trilogia di libri di genere mistery chiamata I guardiani. Avvia nel 2018 il ciclo di romanzi sull’ex agente segreto Sara con Sara al tramonto e nel 2019, dopo due precedenti racconti, quelli sull’assistente sociale Mina Settembre con Dodici rose a Settembre.

    Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo e catalano, in tedesco e francese.

    Dalle sue opere sono tratte tre serie televisive: nel 2017 I Bastardi di Pizzofalcone e nel 2021 Mina Settembre e Il Commissario Ricciardi.

    Maurizio de Giovanni ha scritto anche per il teatro, adattando “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Kesey e “American Buffalo” di Mamet, e realizzando i testi originali di “Ingresso indipendente”, “Mettici la mano” e “Il silenzio grande”. Da quest’ultimo è stato tratto anche l’omonimo film diretto da Alessandro Gassmann.

    Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura con i ragazzi reclusi nell’Istituto Penale Minorile di Nisida. Nel luglio 2020 è stato nominato dal Consiglio regionale della Campania Presidente del “Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano” per promuovere iniziative di studio e ricerca sulla lingua napoletana.

    Fonte: Wikipedia

    Qual è la trama del libro Caminitio?

    Cinque anni possono cambiare un mondo. Una vita, tante vite. Il grande ritorno del commissario Ricciardi. È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto.

    Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti.

    Di cosa parla il libro Caminitio?

    Nonostante fossimo propensi a ritenere che De Giovanni avesse abbandonato il commissario Ricciardi, il 2022 invece ci riporta all’attenzione di Ricciardi e del suo “sentire”.

    L’ambientazione è, a mio avviso, così importante che deve essere sottolineata e rappresentare il valore aggiunto di questa ennesima indagine proposta da De Giovanni. Gli anni ’40, periodo in cui il fascismo accentua la sua presenza asfissiante sulla società italiana, sono fondamentali in Italia, ma oggi spesso sminuiti rispetto alla loro portata.

    Il commissario Ricciardi della regia questura, abbandonato e poi ritrovato, con la sua perenne malinconia, e il “vedere” gli assassinati: che condanna! Ricciardi e il brigadiere Maione intrattengono un confronto dialettico sulle ipotesi investigative, tra l’uno e l’altro, mentre Maione vive i propri problemi familiari da affrontare e soprattutto da risolvere. Inoltre, c’è il dottor Mordo, che è clandestino ma militante ed attivo nell’antifascismo e nelle sue requisitorie contro il regime.

    De Giovanni, attraverso i suoi protagonisti, ci introduce alle nefandezze del regime fascista: le leggi sulla razza, le discriminazioni contro gli ebrei, “gli italiani brava gente” nelle colonie, la leva che passa da Balilla ad Avanguardista, la stampa censurata che riempie le piazze grazie alla paura, e un commissario che non vuole prendere in considerazione le versioni messe a disposizione. Ricciardi deve confrontarsi con le contraddizioni dell’investigare ai tempi del fascismo, essendo padre e vedovo, affrontando il dolore provocato dalla morte della moglie Enrica e, nonostante tutti questi elementi, non farsi influenzare dalla propria folle percezione del dolore: vedere e sentire i morti.

    Il fascismo che si accentua anche a livello culturale nel meridione d’Italia, con ragazze che devono figliare, faticare e fare a meno dell’istruzione. Un regime che avanza accompagnato da una polizia politica specializzata in sparizioni, deportazioni, delazioni, ecc. che procede come in una catena di montaggio con un livello produttivo costante.

    L’accentuarsi delle politiche del fascismo che ha a cuore solo i propri interessi, una politica indegna che non prospetta niente di buono; e tutto ciò avviene in un silenzio assordante frutto di un clima di paura che imperversa in tutto il tessuto sociale. Questo contesto non può prescindere dalla poesia, il cui senso è solo ricordo e sofferenza, senza alcuna speranza, e dal tango. In conclusione, “non c’è niente di consolatorio nel trovare un colpevole”.

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    Edoardo Todaro

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